sabato 20 settembre 2008

L'illegalità anche nei semafori



di Maria N. Oppo

Non ci si può fidare neanche più del semaforo, che dovrebbe essere il più freddo e imparziale dei controllori. Sentendo l’annuncio in tv della nuova semaforopoli, a noi, e a chissà quanti milioni di cittadini, sono cascate le braccia. Anzitutto, i semafori erano truccati per erogare più contravvenzioni, in modo che i titolari della tecnologia e i funzionari comunali potessero spartirsi le multe pagate ingiustamente dai cittadini. Di questo sistema, va da sé, la Milano della signora Moratti è il centro propulsore economico e diciamo pure ideologico. Perché, non solo gli impianti di controllo erano truccati, ma erano truccati anche gli appalti e le aziende facevano cartello, imponendo al mercato una sorta di dittatura che chiameremo morbida per far piacere ai sedicenti liberisti di governo. I quali, esattamente come i signori dei semafori taroccati, giustamente finiti in galera, fanno pagare a noi le multe miliardarie di Alitalia e spartiscono tra i loro amici il valore dell’azienda, sempre pagato coi nostri soldi.

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