martedì 13 maggio 2008
Clima disteso...un corno
Non si fa che sentire, in serata, che il clima politico appare finalmente disteso, senza tafferugli. E il merito viene attribuito da una parte al "bel discorso" del neo-presidente del Consiglio(/Imperatore) che ha trovato tutti, maggioranza e opposizione, plaudenti e contenti. Dall'altra al fatto che non ci sia più quella componente radicale (siniostrorsa, perchè a destra di estremisti ce ne sono eccome, vedi il buon Ciarrapico) che tanti fastidi aveva creato in passato.
Tutti i Tg lodano questo trenino felice, e anche i programmi radio non sono da meno: Aldo Forbice conduttore di "Zapping" (quello per intenderci che recentemente dopo una domanda di un'ascoltatore nel post-V2Day, ha definito come "fessi" tutti i cittadini che vanno dietro alle affermazioni di Grillo. Bel professionista non c'è che dire) ha pure concordato sulla positività della situazione - commentando quanto era bello vedere che destra e sinistra si scambiavano i complimenti a vicenda. La nota stonata per il Dr.Forbice veniva guarda caso da quel rompiscatole di Di Pietro che al solito non si fa abbindolare dai bei discorsi del Cavaliere e si dissocia vibratamente dalla festa.
Verrebbe da dire meno male. Perchè francamente dopo tutte le esperienze di potere berlusconiano a cui siamo stati sottoposti c'è da chiedersi chi è ancora in grado di credere ad una sola parola uscita dalla bocca del vecchio Silvio.
Egli ha descritto il paese da sogni e di balocchi che vorrebbe ma non ha indicato come fare per realizzarlo. Il suo discorso – pieno di “ma anche” è apparso solo un esercizio di equilibrismo per farci stare dentro tutto ed il contrario di tutto, nella speranza di ingraziarsi maggioranza e opposizione, Nord e Sud, lavoratori e datori di lavoro, imprenditori e sindacati, parti sociali deboli e poteri forti, pacifisti e guerrafondai, rigoristi e scialacquatori.
Dice di volere il dialogo ma ad una voce sola: la sua! E chi non la pensa come lui “peste lo colga”: è solo un qualunquista, un forcaiolo, un populista, insomma un disturbatore del manovratore da isolare e condannare.
Per rendersene conto basta rileggere il suo discorso, pieno non di proposte di governo ma di “eclatanti omissioni” su questioni chiave, come il rilancio della lotta all’evasione fiscale, la funzionalità della giustizia, la trasparenza dei mercati, la pluralità dell’informazione, la lotta alla “Casta”, gli sprechi nella pubblica amministrazione, la lentezza e la farraginosità della burocrazia, la questione della Rai come servizio pubblico, la scandalosa vicenda Europa/-Rete4 ed il connesso rispetto delle Direttive e delle sentenze degli organismi di controllo.
Sempre in giornata era possibile imbattersi su La7 nel programma condotto da I.D'Amico (quella del reality "Campioni"-si-fa-per-dire, protagonisti i brocchi del Cervia) in cui era presente l'educatissimo ex Assessore alla cultura di Milano, Vittorio Sgarbi. Ex perchè è notizia di questi giorni il suo licenziamento da parte del sindaco Moratti (tranquilli mal che vada lo ritroviamo in parlamento). Ospite insieme a lui un altro "pezzo pregiato" l'On. M.Gasparri. Il quale - e qui viene il bello - discorreva piacevolmente con Sgarbi, ridendo e scherzando di questa facezia, con affermazioni tipo "Non mi aspettavo che ci mettesse cosi tanto (la Moratti)" oppure "Ci siamo spesso trovati in disaccordo, ma che vuoi...". Il tutto in un bel clima allegro. Nessuno che facesse notare la gravità della cosa, un licenziamento dovuto a quella volgarità che è proprio la bandiera di Sgarbi, per lo spettacolo pietoso dato ad Anno Zero insultando tutti i presenti in studio (soprattutto Travaglio). E' stato licenziato lui, che poveretto voleva la chiusura del programma e magari una nuova epurazione, oltre ovviamente alla testa di Grillo. Lui è stato licenziato, rimanendone stupito: si era così sperticato nel tentativo di difendere i personaggi che venivano "pesantemente" offesi dalla cricca di Santoro! Stavolta i giochetto non ha funzionato Vittorio.
Tutto questo viene detto all'indomani della incredibile polemica scaturita dalle affermazioni di Travaglio da Fabio Fazio a "Che tempo che fa". Tutti i signori politici (tranne Di Pietro) hanno espresso solidarietà col "povero" Schifani, ma nessuno di loro, compreso chi era chiamato in causa, ha ribattuto nel merito i fatti citati dal giornalista. Ancora più belle sono le affermazioni di un giornalista come D'Avanzo di Repubblica che afferma che Travaglio ha sbagliato perchè doveva essere più preciso nel riportare tutti i fatti, spiegando per bene le tempistiche in cui si sono svolti. Purtroppo però le affermazioni erano complete e servivano a farci semplicemente sapere che Schifani (quello che fa le veci del Capo dello Stato in sua assenza!) era in rapporti di affari con due persone che sono state condannate per mafia. Cosa che invece nessuno ci aveva più ricordato, guarda caso, quando invece sarebbe servito saperlo. Insomma le notizie vanno bene, ma solo se non sono date da Travaglio che pecca sempre, o di troppa precisione o di troppa poca.
E diciamolo (per fortuna) rompe proprio i coglioni, vero giornalisti timorosi/timorati?
Link alla risposta di Travaglio a D'Avanzo, su Repubblica.it
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