C'era Flavio Insinna, l'altra sera, con una fiction che andava in onda dopo il giochetto a quiz condotto dallo stesso Insinna sulla stessa rete. C'era Fabrizio Corona, il "re dei paparazzi" rinviato a giudizi con l'accusa di vari reati tra cui estorsione, da Barbara D'Urso su Canale 5 la mattina, e c'era sempre lui la sera prima o la sera dopo su una qualche altra rete Mediaset a raccontare, chissà perché, "la sua verità". La D'Urso l'avevamo appena vista condurre lo show dei record, dove intervistava l'uomo più alto del mondo (già visto nella medesima trasmissione), così come Maria De Filippi raccontava i fatti suoi nel salotto di Paolo Bonolis, quando già sta tutti i giorni nel tinello proprio, quello di "Uomini e donne", mentre fino a poco fa la domenica ci induceva a quella palestra di reciproca sopraffazione giovanile che è "Amici".
A proposito, ogni domenica la Paola Perego ospita a "Buona Domenica" i concorrenti del Grande Fratello, i quali passano un'oretta a litigare tra di loro nonché con alcuni ex concorrenti del medesimo Grande Fratello, dopo che l'Italia intera s'è sorbita per mesi il quotidiano cazzeggio infinito del Grande Fratello, a sua volta rilanciato a pillole nella trasmissione "Mai Dire Grande Fratello". Il Cumenda, personaggio del medesimo reality show e famoso per essere il tale che una signorina laureata in medicina anche lei concorrente dello stesso spettacolo ha omaggiato di una prestazione sessuale manuale dinnanzi a decine di telecamere, per i suoi noti meriti sarà presto l'inviato della trasmissione "Lucignolo" e appare quasi ogni giorno in qualche altro anfratto della televisione privata, tra cui "Verissimo", dove è ospite fisso anche Alfonso Signorini, direttore del settimanale "Chi", che in questo numero intervista Gianni Alemanno, neosindaco capitolino. Il quale, peraltro, in questi giorni è stato in decine di programmi tv - di mattino, di pomeriggio, di sera - mentre Iva Zanicchi, Elisabetta Gregoraci e Sara Varone le vediamo tutte le domenica a Canale 5, qualche volta in compagnia di Donna Assunta Almirante.
La Gregoraci, a sua volta, qualche tempo fa ha fatto una capatina anche a "Il senso della vita", il programma del già citato Bonolis appunto, mentre il cantante Morgan si divide la scena con la Ventura alla gara per cantanti "X Factor", laddove un altro programma della stessa Ventura, "Quelli che il calcio", ospita una celebrata imitazione del medesimo Morgan. La cantante Nada, che qualche giorno fa era ospite dalla Lorena Bianchetti a "Domenica In", è ospite anche della nuova trasmissione di Ambra Angiolini, la quale a sua volta è ospite di Maurizio Crozza su La7. Tutti i giorni vediamo su Rai1 e Rai2 Cucuzza, Balivo, Infante replicare all'infinito temi fondamentali come "Padri a sessant'anni: è giusto?". Ilary Blasi la vediamo alle "Iene" su Italia1 e tutti i giorni in una pubblicità di telefonini, e così Claudio Bisio, la Littizzetto, Elena Sofia Ricci, che dai "Cesaroni" rimbalza su "Alice", in un'infinita coazione ad apparire e riapparire su tutti gli schermi italiani.
Potremmo continuare a lungo. La televisione italiana è il regno della ripetizione. Dell'ossessiva riproposizione delle stesse facce. Delle stesse storie. Una pervivace e ininterrotto costruzione di una realtà parallela, con le sue regole e le sue leggi, che finge di rappresentare in qualche modo la vita comune, ma ne è solo una abnorme e parziale deformazione.
La deformazione è in sé: va oltre l'intenzione di tale o tal'altro personaggio. Produce una sorta di ipnosi: quella per cui la primaria fonte di informazione e conoscenza per milioni e milioni di italiani si muove esclusivamente su un palcoscenico (peraltro virtuale) piccolino picciò, minuscolo, abitato da pochissimi volti, una manciata di persone al massimo, una ghenga di pochi intimi... E poi c'è tutta la televisione che non c'è. Non c'è quasi niente del mondo, quasi quasi non ci sono nemmeno i film, quasi quasi non ci sono gli scrittori, quasi non ci sono musicisti (se non quelli delle bande che fanno le musichette di sottofondo e gli stacchetti), quasi non c'è l'innovazione, sicuramente non c'è la scuola (se non quando un bullo lancia un compagno dalla tromba delle scale riprendendolo col telefonino), non ci sono gli stranieri immigrati, non c'è la cultura... c'è solo una realtà molto angusta a rappresentare i miseri confini mentali dell'Italia di oggi.
R.Brunelli
P.S C'è anche chi, legittimamente, pensa che la televisione non incida più di tanto nelle scelte, nella cultura, nel comun pensare dei cittadini. Curioso questo fatto.
P.p.s Ecco il link alla puntata di Anno Zero "La peggio gioventù" dell' 8/5/08
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