Oggi in tv ho visto Anno Zero. Oggi in tv ho visto la peggio gioventù.
Ho visto orde di ragazzi ammazzare loro coetanei senza un motivo, in nome di una violenza senza senso. Eppure tutti accomunati sotto un unico segno, che come ricordava la madre di un altro giovane a cui è toccata la stessa tragica sorte, non dobbiamo aver paura di chiamare per nome: fascismo.
Ho visto ragazzi vuoti, senza ideali se non quello di scappare da non si sa cosa, per rifugiarsi nel miraggio del facile guadagno e della finta popolarità offerta dal "Grande Fratello". E ragazze che non si facevano problema alcuno a rispondere affermativamente alla domanda "la daresti via per fare carriera nel mondo dello spettacolo?"
Ho visto ragazzi che di riflesso a questa idea dell'apparire a tutti i costi non hanno altro svago che quello di infilarsi in discoteca, di mostrarsi palestrati, di "esplorare nuovi mondi" drogandosi.
Ho visto ragazzi che mostravano con orgoglio le foto con i loro eroi: Fabrizio Corona, e proprio quei ragazzi che hanno vinto questi maledetti reality.
Ho visto genitori assenti, totalmente assenti per i loro figli, educati con un "fai quello che vuoi, basta che rimani sulla retta via". Niente regole, poi però i cocci si raccattano alla fine.
Ho visto come la tv possa sostituirsi in toto alla figura dell'educatore. E di come in questi anni abbia bombardato a tal punto le coscienze da imprimere a fuoco solo un modello: quello televisivo. Quello del nulla. Quello dei soldi facile, dell'impegno zero, del sogno meraviglioso. Ho visto l'ingenuità e forse la rassegnazione di chi vuole scappare da un mondo in cui è nato e che si è costruito intorno, ma di cui si è stancato.
Ma ho visto anche una tv, stasera, che finalmente mi proponeva qualcosa di diverso, un'altra visione. Una crepa nell'odiato conformismo.
A breve metterò il link alla puntata così che chi vuole possa vederla. Veramente, merita.
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